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Tuesday, August 29, 2006

Allenamento nei camp. Training at the thailand's camps


L'allenamento in thailandia è duro o semplice a seconda del livello che scegli e dal modo in cui intendi allenarti. Per quanto mi riguarda ho voluto spingermi al limite delle mie possibilità, è quello che volevo, è quello che cercavo.


Training in Thailand is hard or easy depending on the level you choose and the way in which you wish to train. For me I wanted to go to the limit of my ability, it is what I wanted, it is what I was looking for...





Per questo sono passato attraverso più persone, tutti fighter con vari titoli vinti. La mia voglia di imparare e competere era tale che la fatica provata non bastava a fermarmi, nè la pioggia fredda del monsone, nè il bisogno costante di bere, nè il caldo delle giornate asfissianti.



This is why I passed through several people, all professionist fighters. My desire to learn and compete was such that the effort proved not enough to stop me, nor the cold rain of the monsoon, or the constant need to drink, or hot days.






"Ciò che vuoi è più importante di ciò che pensi, il primo ti sprona, il secondo ti trattiene."


"What you want is more important than what you think, and the first encourages you, the second retain you."


A volte, ripensando a quei giorni, mi chiedo come ho fatto a reggere tanto; sapete il nostro modo di allenarci qui in Italia e in occidente in generale è diverso, ma lo stile di vita è così differente dal nostro da risultare pressocchè inconcepibile. Noi, confronto a loro, giochiamo a combattere: sguardi cattivi e prese di posizione strane non fanno di noi degli atleti forti. Al contrario loro hanno facce serene, ridono e non ti guardano mai storto, il loro modo di combattere non è mai cattivo, spavaldo questo sì, magari derisorio, ma mai crudele, perchè nelle loro usanze c'è un rispetto verso il prossimo che noi non capiremo mai perchè è una cosa che non ci appartiene. E' questo non puoi capirlo in un giorno di vacanza, in una settimana o in un mese, ma devi saperlo afferrare nei momenti di vita quotidiana. I fighter lì hanno una vita dura fatta di stenti e sacrifici, di "docce" comuni e latrine all'aperto, dormono in quattro in un solo letto, ma vi giuro che come persone umane non hanno eguali: sempre sereni e sorridenti, pronti a giocare e a scherzare, anche durante i durissimi allenamenti che si susseguono incessanti dalla mattina alla sera.


"Soltanto immergendoti nella cultura di un paese puoi tentare di comprenderne le usanze e i ragionamenti, soltanto con grande sforzo puoi arrivare a condividerne i modi, ma in quest'unica maniera puoi apprendere il significato di ciò che esiste da prima di te."

"Only immersed in the culture of a country you can try to understand the customs and reasoning, only with great effort you can get to share the ways, but this is the only way to learn the meaning of what existed before you."

Difficilmente potete credere a ciò che vi racconto.

13 comments:

Anonymous said...

Davvero è come dici? Latrine all'aperto, docce comuni? E le ragazze come fanno? Mi sembra incredibile..... e i bambini? hanno dei letti a parte o dormono con i grandi? Mary

Mr. Technical Fury said...

Ve l'ho detto che non mi avreste creduto.... Sì è tutto come ho scritto e anche di più, i bambini del camp dormono in letti comuni, ora non ti so dire se insieme a quelli un po' più grandi o da soli, ma posso confermarti che non ci sono poi così tante stanze da scegliere. Le bambine e le ragazze anche credo che abbiamo una sistemazione simile. Considera però che molti bambini non dormono al camp, alcuni vanno ancora a scuola, fino alle 16.00, poi si allenano e tornano a casa, e questo tutti i giorni esclusa la domenica. Alcuni allenatori, invece, hanno delle sistemazioni a parte.
Come dicevo: "Soltanto vivendola puoi comprendere questo tipo di cultura...."

Anonymous said...

Non c'è da meravigliarsi che poi diventano dei combattenti formidabili, non come da noi che fanno due ore di palestra a settimana, se va bene, e si credono dei supereroi...... Manuel

Anonymous said...

Grazie Stefano Fury per averci reso partecipe della tua esperienza, ho letto con attenzione tutto ciò che hai scritto e ti ammiro tantissimo per il tuomodo umile di prendere le cose e il tuo splendido modo di ragionare, devi essere una persona fantastica. Anche a me piace la Muay thai ma non sono mai riuscita a capirla, ora so che oltre le ginocchiate e le gomitate fatteci tirare in palestra alla meno peggio, c'è qualcosa di più profondo e radicato..... I tuoi allievi devono essere proprio fortunati. Barbara da Ravenna

Mr. Technical Fury said...

Ti ringrazio Barbara da Ravenna, quello che dico sempre è che la passione per uno sport non è fare il duro in palestra squadrando ogni persona che c'è, tirare i colpi per far vedere che si è forti e cattivi, e continuare poi ad avere questo atteggiamento anche all'esterno poi. La passione induce al sacrificio volontario, intimo e personale, uno sforzo costante e continuo verso il miglioramento, una fiamma che brucia incessante e che mi ha fatto volare da solo in thailandia, senza null'altro che la voglia di fare, la passione è umiltà e voglia di imparare e insoddisfazione permanente e volere di più senza accontentarsi mai di ciò che si ha perchè c'è sempre qualcos'altro che ancora manca. Passione è tutto ciò che rimane dopo le delusioni e gli sconforti dopo il malumore e la debolezza..... E' l'anima motrice della determinazione perchè senza di essa non sarei ciò che sono. Poi è tutta una questione di carattere ed ogni persona la vive a modo suo, ora sapete come la penso.

Anonymous said...

Mi piacerebbe che insegnassi qua nella mia città, almeno potrei seguirti e intraprendere uno dei tuoi percorsi, sono sicura che imparerei tanto non solo dal punto di vista fisico. Penso che tu sia l'unico in tutta Italia a dare così tanto ai tuoi allievi, una conoscenza profonda che non ha veramente prezzo. Mi auguro di poterti incontrare un giorno, magari quando fai uno stage avvertimi, anzi credo proprio che ti scriverò un'email. Barbara da Ravenna

Mr. Technical Fury said...

Grazie Barbara da Ravenna, certamente ti farò sapere per email, sei una delle poche che ha la mente per capire questo sport e non solo i pugni.

Anonymous said...

Ma chi era quella in palestra che ha detto che non voleva tirare i low kick perchè aveva paura di spezzarsi le unghie dei piedi? Ma che gente passa da questeparti??????

Mr. Technical Fury said...

Purtroppo s'incontra anche questa gente.....

Anonymous said...

Stefano Fury, sei il Shevchenko degli sport da combattimento.... sei l'unico a cui ci si può veramente affidare..... sei il più grande che abbiamai incontrato. Le tue lezioni sono uniche e preziose e non hanno prezzo. Ti ringrazio per quello che dai che è tantissimo, anche se ci sono persone che non capiscono (sia tra i proprietari sia tra gli allievi)..... Non perdere tempo con loro, segui noi, invece, che abbiamo l'intelligenza di capire e la voglia di imparare. Grazie Linda

Anonymous said...

Ma perchè non ti ho incontrato prima?????? Fino ad oggi mi sono reso conto di avere perso soltanto tempo nella palestra dove stavo........ Ora voglio recuperare. Gerry

Anonymous said...

Insegni a Roma, ma dove con esattezza? Mi piacerebbe venire da te, anche se dovessi stare lontano, secondome la qualità non ha prezzo. Lan

Anonymous said...

Sei semplicemente il meglio che ci possa essere, il migliore che sipossa incontrare! ARRIBA